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Le direttive UE sulla tutela della natura (direttiva Habitat 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatiche e direttiva Uccelli 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici) definiscono il quadro giuridico necessario alla protezione di circa 1 500 specie animali e vegetali e di circa 200 tipi di habitat rari nell’UE. Tuttavia, dall’adozione della direttiva Habitat nel 1992, alcune specie designate come necessitanti di una protezione speciale hanno raggiunto un buon livello di conservazione. Un esempio calzante è rappresentato dai lupi, la cui popolazione su scala europea è stata ristabilita, superando persino le soglie in alcune regioni. Di conseguenza, si è sviluppata una convivenza conflittuale tra animali domestici e grandi carnivori, che minaccia in particolare l’esistenza degli animali allevati in zone di pascolo all’aperto situate in regioni montagnose e scarsamente popolate. Nelle aree rurali più densamente popolate, la presenza di grandi carnivori può avere ripercussioni negative sullo sviluppo socioeconomico delle comunità locali, sull’agricoltura tradizionale e sul turismo sostenibile. 1. Può la Commissione chiarire con quale frequenza la direttiva Habitat e i suoi allegati sono monitorati e valutati per garantire che riflettano gli sviluppi attuali e se successivamente vengano proposti aggiornamenti per adeguare lo stato di protezione delle specie non appena viene raggiunto lo stato di conservazione desiderato? 2. Dato che, negli ultimi anni, si sono sviluppate in Europa alcune specie quali lupi, orsi e linci, sta valutando la Commissione la ridefinizione della terminologia che descrive una popolazione di una specie specifica? 3. Qual è la sua opinione sulla necessità di coinvolgere attivamente gli attori regionali e locali e in che modo fornirà sostegno affinché possano essere intraprese azioni concrete in determinate regioni per risolvere efficacemente i problemi di convivenza conflittuale tra le popolazioni locali e i grandi predatori? 4. Può spiegare come, insieme agli Stati membri, intende adottare misure concrete per affrontare le questioni sollevate, nel tentativo di salvaguardare lo sviluppo sostenibile delle zone rurali e dell’agricoltura locale, in particolare per quanto riguarda le pratiche agricole tradizionali come la pastorizia? 5. Dato che intende aggiornare e sviluppare ulteriormente i documenti di orientamento, come richiesto nella risoluzione del Parlamento del 15 novembre 2017 su un piano d’azione per la natura, i cittadini e l’economia e in considerazione della necessità di flessibilità, potrebbe precisare quale fase ha raggiunto nella stesura di tali orientamenti e in che misura coinvolgerà e consulterà il Parlamento prima di adottarli? |